La sindrome dell’intestino irritabile provoca sintomi come crampi allo stomaco, gonfiore, diarrea e costipazione, che tendono ad andare e venire nel tempo e possono durare per giorni, settimane o mesi. Non esiste una cura per il colon irritabile, ma cambiamenti nella dieta e gli integratori naturali possono spesso aiutare a controllare i sintomi.
Il colon irritabile: come possiamo curarlo?
Il colon irritabile, noto anche come colite spastica, sindrome dell’intestino irritabile o IBS (dall’acronimo della malattia in lingua inglese Irritable Bowel Disease), è una patologia difficile da diagnosticare e da curare. La sua diagnosi non è semplice e i sintomi, che possono essere piuttosto diversi da persona a persona, devono presentarsi per almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 o 6 mesi.
Quali sono i sintomi del colon irritabile? Possono andare dalla stipsi alla diarrea, dalla difficoltà o dall’urgenza di evacuazione alla sensazione di evacuazione incompleta, dalla frequenza (più di 3 volte al giorno in caso di diarrea e meno di 3 volte a settimana in caso di stipsi) e consistenza delle feci variabile alla presenza di muco nelle feci, fino a distensione e gonfiore addominale, oltre ad altri sintomi come, per esempio, fibromialgia, stanchezza e depressione.
Ciò che rende particolarmente difficile la diagnosi del colon irritabile è che da un lato questi sintomi possono essere causati anche da altre patologie, sono cioè piuttosto aspecifici, e, dall’altro, manca un test diagnostico specifico per riconoscere l’IBS (con tale patologia non si verifica alcuna alterazione dell’anatomia intestinale). L’unico modo per diagnosticarla è solo un’attenta anamnesi della persona affetta dai disturbi solitamente associati alla sindrome dell’intestino irritabile.
Colon irritabile: cosa si può fare per stare meglio?
Senza dubbio, la patologia può essere affrontata con un trattamento farmacologico preciso, si può per esempio curare l’intestino irritabile integratori naturali che aiutano a trovare un po’ di sollievo dai fastidi provocati dalla sindrome del colon irritabile.
Per curare questa malattia, però, non ci si può affidare alle sole cure farmacologiche. Essendo, infatti, una patologia così aspecifica e soggettiva, la sindrome dell’intestino irritabile richiede un impegno “extra” da parte di chi ne è affetto. In che modo? Prestando attenzione ai gesti quotidiani, alle abitudini comportamentali e alimentari che portano a un aggravamento o a un alleviamento dei sintomi. È dimostrato che lo stress provoca un peggioramento dello stato patologico indotto dalla sindrome.
Lo stesso accade con gli alimenti che fermentano molto durante il processo digestivo (come la lattuga, i legumi o le bevande gassate). Per migliorare la motilità e non provocare ulteriore pressione all’intestino crasso (altro nome del colon), è consigliabile cercare di non mangiare cibi ricchi di grassi o di zuccheri, evitare, inoltre, caffè, cioccolata, cibi molto speziati e/o latticini e tentare di praticare attività fisica costante, anche leggera (bastano anche solo 30 minuti di camminata al giorno).
Se, ovviamente, il colon irritabile si accompagna a fenomeni di diarrea o di stipsi, è bene assumere farmaci antidiarroici o lassativi (per frenare o favorire le evacuazioni), cercare di evitare gli antibiotici (e preferire quelli non riassorbibili) e, infine, in presenza di dolore addominale, può donare sollievo il ricorso ai farmaci antispastici; è da sottolineare che tali cure farmacologiche vanno iniziate e seguite solo dietro prescrizione e supervisione medica.
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